"Marina Berlusconi si presenta a tutto tondo agli altri componenti del cast, che saranno i suoi intervistatori."
Laura Lattuada in un ruolo particolarissimo: vestirà i panni di Marina Berlusconi, alle prese con un’intervista “immaginaria”. Un testo scritto dalla giornalista Emilia Costantini, che apre la ventottesima edizione del Todi Festival. Nel pieno delle prove, il giorno prima del debutto, l’attrice ha trovato il tempo di rilasciare a Teatro.it una breve intervista ...in questo caso assolutamente reale.
Signora Lattuada, questa non è la sua prima volta al Todi Festival…
No, io sono stata a Todi già due volte, la prima a metà anni Novanta e un’altra volta negli anni Duemila. Ho anche degli amici carissimi a Todi, per cui ci vengo anche durante l’inverno.
Come è avvenuto il suo incontro con questo spettacolo?
Come le dicevo, essendo venuta diverse volte a Todi, ho avuto modo di conoscere Silvano Spada. Quando lui ha avuto il testo tra le mani ha pensato a me e quindi, molto semplicemente, me l’ha proposto.
Quale sarà l’aspetto di Marina Berlusconi che lo spettacolo tenderà a far emergere?
Non c’è unvero aspetto principale : Marina Berlusconi si presenta a tutto tondo agli altri componenti del cast, che saranno i suoi intervistatori.
Perché la scelta di avere quattro intervistatori?
I giornalisti sono tutti diversi, loro sì che declinano caratteri differenti. Alcuni sono più giovani, altri un po’ più grandi; uno più gentile, l’altra più aggressiva. Come nella vita, quando vediamo queste interviste alla televisione, c’è sempre il Marco Travaglio della situazione anziché il Bruno Vespa, e via dicendo…
Come si inserisce questo spettacolo nel suo percorso professionale?
E’ una cosa talmente particolare che è quasi una “meteora”, una “mosca bianca”. E’ uno sfizio da togliersi, in qualche modo. Tutti si aspettano qualcosa, perché ognuno ha una propria idea di questa donna. Ma è anche una sfida.
Cosa la aspetta nel prossimo futuro lavorativo?
Io avrei dovuto fare ben due spettacoli quest’inverno - tra l’altro già annunciati in alcuni teatri importanti - ed entrambi i progetti, per motivi di date saltate, si sono fermati e io ho perso due lavori nel giro di una ventina di giorni. Adesso posso dire di essere “su piazza”!